Come eliminare la muffa: soluzioni pratiche per darle lo sfratto

L’umidità in casa è uno dei problemi più grossi che affligge l’umanità, assieme ai tarli nei mobili e alla ruota sgonfia della bicicletta quando stai andando al lavoro. Spesso, dove c’è umidità, c’è muffa. Ma da dove arriva?

Conosciamo la muffa, questa inquilina silenziosa ma (troppo) fastidiosa

Ci risiamo. Credi che un’energica passata di succo di limone e spazzolone sia sufficiente a neutralizzare la muffa, e invece… Trac! Questa simpaticona aspetta paziente che si creino le condizioni ideali per consentirle di svilupparsi e riprodursi in tutta tranquillità.

La tua sgradevole inquilina prolifera negli ambienti interni soprattutto in presenza di umidità. Le situazioni tipiche sono:

  • condensa: l’umidità da condensa ha origine quando, a causa di un rapido cambiamento di temperatura, il vapore acqueo passa velocemente dallo stato aeriforme allo stato liquido. Si forma così una moltitudine di goccioline sulle superfici piane di soffitti e pareti.
  • risalita: in questo caso, l’umidità è determinata dalla presenza di acqua nel terreno. L’umidità del sottosuolo può arrivare alla base della muratura e salire attraverso le pareti, sfruttando il principio della capillarità. Possiamo osservare facilmente questo fenomeno soprattutto negli ambienti al pianterreno o nei locali sotterranei come garage, cantine, seminterrati, ecc.
  • infiltrazioni: le cause principali delle infiltrazioni d’acqua sono l’assenza o il deterioramento dell’impermeabilizzazione dei muri, causato da variazioni climatiche, strutturali oppure dall’impiego di materiali inadeguati.

Qualche indicazione sulle cause dell’umidità da condensa

Abbiamo poco fa accennato alla condensa come a una tra le cause dell’umidità, condizione ideale per le nostre muffe. La differenza tra temperatura esterna e interna di un ambiente provoca la formazione di condensa: è un fenomeno fisico che ha luogo quando il vapore acqueo entra a contatto con una superficie fredda.

Per capire meglio questo fenomeno, ricorda che è un po’ come quando prendi una bottiglia d’acqua dal frigo in una calda giornata estiva oppure quando si appanna lo specchio del bagno durante la doccia.

L’umidità si forma generalmente a causa delle principali attività quotidiane, come per esempio cucinare e farsi la doccia. Con il getto della doccia, si crea logicamente una grossa quantità di umidità. Si forma umidità anche quando dormi: pensa che, con il solo respirare, produci circa 40 grammi di vapore acqueo all’ora!

Questo vapore “cerca” il punto più freddo della casa, che normalmente è l’angolo in alto della stanza o sull’infisso (se non è dotato di taglio termico o vetrocamera) e si condensa. A quel punto, visto che dove c’è acqua c’è vita, in breve tempo si sviluppano le muffe che poi colonizzeranno piano piano tutto il muro.

Due consigli pratici per prevenire la formazione di muffa sui muri

È importante tenere sempre bene aerati gli ambienti in cui si forma molto vapore, come cucina e bagno, così come stendere il bucato all’esterno (se si ha la possibilità) oppure aprire le finestre della stanza nella quale si è steso.

Un altro consiglio importante è mantenere una temperatura interna costante tra i 18 e i 20-21 gradi centigradi: infatti, elevate temperature promuovono il proliferare della muffa.

Perciò, ricorda di gestire il termostato in modo responsabile soprattutto d’inverno, quando è meno frequente tenere le finestre aperte a causa del freddo esterno. Invece, vediamo ora alcune soluzioni quando la muffa è già comparsa.

Possibili soluzioni: “sterminare” le maledette muffe o creare un ambiente sfavorevole al loro sviluppo

La prima soluzione prevede l’uso di un antimuffa, a scelta eco bio o convenzionale. Però, a parte l’aspetto salutistico, il risultato nel tempo è di breve durata e le muffe ricominciano a colonizzare il muro.

Questo perché usare un antimuffa è come usare un diserbante: dopo qualche tempo, l’effetto finisce e le erbe infestanti ricrescono.

Muffa e rimedi della nonna: sono davvero efficaci?

Trattamenti come acqua e aceto o succo di limone potrebbero non garantirti i risultati che speri:

  • il loro effetto non è persistente, perciò devi applicare questi rimedi ogni volta che ricompare la muffa: che fatica!
  • non creano davvero un ambiente sfavorevole: al contrario! Ad esempio, l’acidità di aceto e limone è terreno fertile per la muffa. Hai mai fatto caso alla muffa che aggredisce rapidamente quel mezzo limone che hai lasciato in frigo? L’aceto, poi, deriva dalla fermentazione di uva e mele proprio tramite micro organismi che amano particolarmente nutrirsi di questi generi alimentari.

Scartata subito la candeggina o altri prodotti simili, per via degli effetti sulla salute, puoi chiedere aiuto alle soluzioni ecologiche di Officina Naturae.

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Ti suggeriamo di usare lo Smacchiatore Igienizzante della linea Solara: essendo a base di acqua ossigenata, ti eviterà di respirare molecole pericolose, anche se bisogna comunque prestare attenzione quando lo si spruzza sulle pareti. È comunque una soluzione tampone destinata a non risolvere il problema nel lungo periodo.

La seconda opzione è quella di utilizzare il Percarbonato Sbiancante

Lo trovi tra i nostri Detersivi ecologici. Si procede così: si sciolgono 500 grammi di prodotto in 2 litri di acqua calda (40/50 gradi).

Subito dopo, con l’aiuto di un grosso pennello, si bagna tutta la parte del muro interessata dalla muffa, allargandosi di almeno 30/40 cm oltre la zona colpita dalla muffa.

Questo intervento ha due azioni:

  • l’ossigeno sviluppato dal percarbonato “bruciale muffe e le spore;
  • l’alcalinità della soluzione crea un ambiente sfavorevole al loro sviluppo.

Una volta applicata la soluzione, bisogna attendere un paio d’ore che il muro si asciughi o comunque almeno che la muffa vengadisattivata”. Trascorso questo tempo, si può raschiare la muffa dal muro senza pericolo di staccare le spore e diffonderle nel resto della casa. Se non serve raschiare il muro, si può tinteggiare direttamente il muro con una pittura a calce eco-bio.

Attenzione: è importantissimo non utilizzare una pittura cosiddettaantimuffaconvenzionale: si tratta di pitture acriliche contenenti biocidi, spesso isotiazolinoni. Finito l’effetto dell’antimuffa, non avendo un pH alcalino, non avrebbero alcun effetto contro le muffe.

Come vedi, la muffa si può combattere efficacemente, non devi disperare! Invece, nel caso di umidità da risalita dai muri o infiltrazioni, gli interventi sono completamente diversi e ci vorrebbe un altro trattato…

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